Il verde a Fano

Il verde pubblico a Fano versa in condizioni pietose. A parte lo sfalcio dell'erba, le potature, e la cura delle aiuole spartitraffico, che sono sponsorizzate da ditte locali e gestite dall'Aset, il resto del verde, costituito da siepi, alberature stradali, giardini, è in lento e drammatico degrado. Le alberature, gli arbusti e le siepi che arrivano a fine ciclo, o che muoiono per cause naturali, oppure per comportamenti incivili e per ignoranza degli esseri umani, solamente in casi eccezionali sono sostituiti. La manutenzione, che comprende anche il controllo delle malattie, la potatura dei polloni, e la verifica della postura delle piante esistenti è un'attività saltuaria. Se escludiamo il Campo d'Aviazione e i quartieri nati di recente, non ci sembra che siano state effettuate altre piantumazioni in aree verdi. I giardini e le alberate stradali create a seguito di nuove urbanizzazioni periscono e si degradano perché nessuno li cura dopo l'impianto (come ad es. a Bellocchi). La legge che obbliga i comuni a mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato, a Fano è tranquillamente ignorata, nonostante le numerose lettere e mozioni scritte ed approvate in proposito. In questo quadro desolante c'è chi si preoccupa della lanuggine di poche decine di pioppi, che nonostante la credenza diffusa, non sono affatto causa delle allergie di cui un numero sempre più alto di persone soffre in questo periodo. Se passasse il principio secondo cui devono essere abbattuti gli alberi che creano un minimo fastidio in certi periodi dell'anno, allora dovremmo tagliarli tutti, poiché ciò che é stato detto per i cosiddetti "sfiuti dei pioppi" (sporcano, sono fonti di incendi, ecc.) vale anche per le foglie di cui gli alberi si liberano, non solo in autunno, ma anche in altre stagioni secondo le specie e le condizioni climatiche. Invitiamo quindi il sindaco e l'assessore competente a soprassedere alla richiesta del consigliere Minardi di emettere una ordinanza di abbattimento dei pochi pioppi rimasti. Chiediamo invece con forza la costituzione di un tavolo permanente di confronto sulla gestione del verde pubblico, sull'esempio di quanto sta accadendo nella vicina Pesaro. I dirompente sviluppo edilizio e l'incremento del traffico di veicoli a motore obbligano l'adozione di scelte forti e qualificanti nel settore del verde (pubblico e privato), affinché non siano compromesse la qualità della vita e le attività economiche legate al turismo.

Fano, 21/06/2005

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